LAVORO, AL VIA L’ANTICIPO PENSIONISTICO: COME FUNZIONA.

E’ entrato in vigore il D.P.C.M 4 settembre 2017 n. 150, che ha introdotto il nuovo istituto dell’anticipo pensionistico: l’ APE volontaria.                                                                                                      L’attestato prestazione energetica concede l’uscita in anticipo dal lavoro, attraverso un prestito commisurato e garantito dalla pensione stessa, erogato dalla banca in quote mensili per 12 mensilità. L’Inps, sul proprio sito, ha già predisposto il calcolatore, un servizio online aperto a tutti i cittadini che, mediante l’inserimento di dati e informazioni da parte del soggetto interessato, consente di calcolare, in particolare, l’importo mensile, la durata dell’APE e la rata di rimborso mensile che sarà decurtata dall’importo di pensione.

CHI HA DIRITTO ALL’APE

I soggetti che possono godere dell’anticipo pensionistico sono:

– I lavoratori che abbiano, entro il 2018, almeno 63 anni d’età  e 20 di contributi,  cui manchino tre anni dal raggiungimento della pensione di vecchiaia.                                                                                  – I lavoratori, che entro il 2019, raggiungano un’età di 63 anni e cinque mesi, dato che cresce di cinque mesi l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia (arrivando a 67 anni).                                            Non possono ottenere l’Ape coloro che hanno già maturato il diritto alla pensione.

COME SI ACCEDE ALL’APE                                                                      I lavoratori che presentino i requisiti di cui sopra,  devono inoltrare all’Inps domanda di certificazione, il cui modello è già disponibile sul sito dell’Ente. L’Inps, una volta certificato il diritto, comunica l’importo minimo e massimo ottenibile.

VALORI MINIMI E MASSIMI                                                                  Il minimo che si può ottenere è 150 euro mensili per sei mesi. L’importo massimo non può superare il 75% del trattamento pensionistico mensile nel caso l’erogazione dell’Ape richiesta sia superiore a tre anni; l’80% se la durata del prestito è tra i 24 e i 36 mesi, l’85% se la durata è tra 12 e 24 mesi e il 90% se è inferiore a 12 mesi. Il prestito viene erogato su 12 rate mensili, senza tredicesima.

COSTI ED ESTINZIONE

Il prestito si restituisce in 20 anni con rate mensili, esclusa la tredicesima, che quindi non ha decurtazione. E’ possibile anche l’estinzione anticipata o parziale con la definizione di una nuova rata di ammortamento.  La trattenuta sulla pensione tiene conto del capitale, del tasso di interesse, del costo del premio assicurativo contro il rischio di premorienza e del fondo di garanzia e sarà pari a circa il 4,6% annuo. L’incidenza dei costi effettivi (esclusa la restituzione dell’Ape ricevuta) per un prestito di 12 mesi è dell’1,6% circa. E’ riconosciuto un credito di imposta annua nella misura del 50% degli interessi sul finanziamento e dei premi assicurativi per la copertura del rischio di premorienza. L’Ape, essendo in pratica un prestito, è esente da tasse e contributi.

 

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