OSPEDALE RIZZOLI, STAMATTINA IL SIT IN DI PROTESTA ORGANIZZATO DAL PCIML

Stamattina sotto la pioggia battente si è tenuto, all’esterno dell’ospedale Anna Rizzoli di Lacco Ameno, il sit in di protesta indetto dal Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista contro i disservizi che da alcune settimane si registrano all’interno della struttura sanitaria isolana dove negli ultimi giorni sono stati persino sospesi gli interventi chirurgici programmati a causa della carenza di anestesisti-rianimatori. Nonostante il maltempo tanti sono stati i cittadini che hanno preso parte al presidio a cui si è aggiunta una folta delegazione di studenti dell’istituto “Enrico Mattei”. Durante il suo intervento Domenico Savio, Segretario generale e Consigliere comunale di Forio del PCIM-L oltre a stigmatizzare  la vergognosa sospensione delle operazioni in elezione, la carenza di personale medico e paramedico e l’insufficiente numero di posti letto che spesso provoca il ricovero dei malati sulle barelle nei corridoi, ha denunciato con forza le responsabilità politiche del governo nazionale, del ministro della sanità, della giunta regionale della Campania, dei sindaci e delle amministrazioni locali appartenenti al potere politico di centro, centrodestra e centrosinistra che con la loro mala-politica hanno ridotto l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno in uno stato comatoso da codice rosso. Savio ha anche solidarizzato con i medici, gli infermieri e il personale di servizio i quali, al pari dei ricoverati, sono vittime dei disagi, costretti come sono a lavorare sempre in condizioni di estrema emergenza. Intorno alle ore 11.00 Domenico Savio, assieme ad una delegazione di manifestanti, è stato ricevuto dal Direttore sanitario Luigi Capuano il quale ha garantito che già dai prossimi giorni riprenderanno gli interventi chirurgici in elezione, interventi che in questo momento risultano ancora sospesi. Dall’incontro con il Dott. Capuano è riemersa prepotente la questione legata al mancato riconoscimento per l’isola d’Ischia dello status di zona disagiata, da parte del potere politico regionale e nazionale. Un mancato riconoscimento per il quale medici e paramedici della Terraferma non hanno alcun interesse ad accettare di recarsi a lavorare sull’isola Verde in quanto oltre a dover fare i conti con i disagi del pendolarismo e con le problematiche legate ai trasporti marittimi, dovrebbero sobbarcarsi pure le spese del viaggio. E anche su questa questione Domenico Savio ha duramente attaccato il potere politico e istituzionale responsabile di questa assurda vergogna sociale. A partire dai sindaci dei sei comuni isolani sino a finire al governo nazionale, passando per quello regionale rappresentato da De Luca. “Per un ecodoppler cardiaco – ha dichiarato Domenico Savio – ci vogliono tre mesi di attesa. Un’assurdità per la voi  rappresentanti del potere politico, sindaci, presidente della Regione dovreste vergognarvi. Ma come è possibile che un utente debba essere umiliato in questo modo dopo tutti i sacrifici di vita lavorativa che ha sostenuto? La soluzione alle problematiche che attanagliano l’ospedale Rizzoli sta nell’attribuire alla nostra Isola lo status di zona disagiata e per il raggiungimento di questo obiettivo da sempre si batte anche il PCIM-L. Ma sino a questo momento i rappresentanti istituzionali e il loro potere politico non sono andati oltre ai proclami e a tutt’oggi Ischia non gode dello status di zona disagiata grazie al quale medici e paramedici della Terraferma sarebbero invogliati a scegliere il nostro ospedale per svolgere la propria attività professionale. Rappresentanti politici e istituzionali – ha concluso Savio – che devono essere mandati a casa dai cittadini il prima possibile in quanto con la loro politica dimostrano il più totale disinteresse verso  la soluzione delle problematiche che attanagliano la cittadinanza”. I Dirigenti del PCIM-L, oltre ad esprimere la propria soddisfazione per la riuscita della mattinata di protesta che spingerà l’Asl Napoli 2 Nord a far riprendere quanto prima gli interventi chirurgici in elezione presso il nosocomio lacchese, al termine del presidio hanno solidarizzato  con i ricoverati che patiscono i disservizi sanitari e con  i medici del Rizzoli costretti a lavorare sempre in perenne emergenza. Il presidio del PCIM-L che si è concluso ad ora di pranzo, già in mattinata ha avuto un’ampia eco mediatica a livello regionale e la notizia della protesta è immediatamente giunta negli uffici Asl del continente. Infatti durante l’incontro che si è tenuto con il Direttore generale, che ringraziamo per la sua disponibilità a riceverci, lo stesso e’ stato raggiunto da una telefonata dei vertici dell’Asl che chiedevano cosa stesse accadendo all’esterno dell’ospedale. E questo a dimostrazione di quanto sia stato importante scendere in piazza e farsi sentire.

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