MANIFESTAZIONE PCI-ML CONTRO L’ANTENNA TIM DI VIA CASALE: PER ORE OLTRE DUECENTO CITTADINI HANNO SFILATO IN CORTEO PER LE STRADE DI FORIO

di Gennaro Savio

In prima fila c’erano le mamme coraggio del Casale con a seguito i loro bambini: “Protestiamo per salvaguardare il diritto alla salute dei nostri figli”. Domenico Savio: “O come previsto dall’ordinanza del Comune da noi proposta, l’antenna verrà rimossa in quarantotto ore, o scenderemo nuovamente in piazza”.

“Via l’antenna dal Casale, la salute dei nostri figli va salvaguardata”. A Forio sono state le mamme coraggio del Casale le vere protagoniste della manifestazione di protesta popolare indetta dal PCI-ML per chiedere ed ottenere l’immediata rimozione del ripetitore TIM collocato in questi giorni all’ingresso del Paese. Si tratta di un’istallazione da considerarsi abusiva in quanto la compagnia di telefonia mobile non ha ottenuto le autorizzazioni necessarie e anche perché è stata collocata a pochi metri dal palazzetto dello sport e quindi in dispregio del regolamento comunale che prevede una distanza minima di duecento metri di queste antenne dalle strutture sportive. Il corteo ha attraversato tutte le strade principali di Forio giungendo sino al popolare e popoloso quartiere di Monterone per poi invadere il corso principale del paese e terminare sul piazzale Cristoforo Colombo. I cittadini inviperiti perché a causa del malgoverno del paese il Casale è diventato una discarica a cielo aperto tra camion della nettezza urbana ricolmi di rifiuti parcheggiati lì da anni ed eternit spaccato e pericoloso che non viene rimosso, hanno a più riprese urlato lo slogan “vergogna, vergogna” indirizzato agli amministratori comunali guidati da Francesco Del Deo i quali portano la grave responsabilità politica ed amministrativa di non aver fermato l’installazione del ripetitore TIM. Anche nel comizio conclusivo tenutosi sul piazzale Cristoforo Colombo i protagonisti sono stati i cittadini, tra cui anche una turista che da anni trascorre le sue vacanze a Forio. “Io voglio dire semplicemente che la nostra battaglia – ha dichiarato Paola – è a difesa del nostro diritto alla salute. Vogliamo che l’antenna venga rimossa subito. Non crediamo alle vostre parole, vogliamo i fatti e fino a quando l’antenna non sarà rimossa, saremo sempre qui a protestare. Non avrete pace”. “Non sono neanche di Forio – ha detto Nunzia, una turista che da sempre viene a Forio – però vengo qui da tantissimi anni e ci tengo tanto a Forio. Perché tutto ciò avviene con la complicità degli amministratori di questo comune? Perché invece di tutelarci e difenderci, ci creano solo problemi? Io voglio sapere cosa ha di diverso via Casale. Oltre all’antenna piazzata che chiediamo venga tolta subito, perché si verificano gli allagamenti e nessuno interviene? Perché se si deve trovare un posto per fermare i camion della nettezza urbana si sceglie il Casale? Domenico Savio, Consigliere comunale e Segretario generale del PCI-ML, nel suo intervento conclusivo in cui ha ringraziato anche i cittadini di Panza che hanno preso parte al corteo per denunciare la presenza di antenne della telefonia mobile accanto alla scuola elementare della Frazione, ha spiegato i motivi perché la responsabilità politica ed amministrativa della collocazione del ripetitore TIM al Casale sia dell’amministrazione Del Deo. “La responsabilità di quella vergogna – ha affermato Domenico Savio – sta tutto nel silenzio, noi diciamo complice e corresponsabile,  dell’amministrazione comunale. I cittadini devono sapere che il diciotto maggio, e cioè un mese e mezzo prima che quell’antenna venisse collocata, la TIM ha protocollato al comune di Forio tutta la documentazione per chiedere le autorizzazioni. E il Comune in questo mese e mezzo in cui poteva opporsi alla collocazione del ripetitore non ha fatto assolutamente nulla. Per un mese e mezzo non l’hanno presa in considerazione e non hanno dato nessuna risposta. E così la TIM senza essere disturbata ha potuto installare quell’antenna”. Savio al termine del comizio ha auspicato che effettivamente entro quarantotto ore l’antenna venga rimossa altrimenti si scenderà di nuovo in piazza a protestare.

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