ANTIMO PUCA. POLITICA: ZERO ASSOLUTO

Antimo-Puca-493x450I bilanci attuali sono interessanti e necessari, anche perchè non me abbiamo altri,ma sono inevitabilmente schiacciati sul presente. Cosi come le politiche degli anni della ricostruzione generarono una grande crescita economica ma forse posero le basi per la crisi che stiamo attraversando,servirà del tempo per avere una idea profonda ed adeguatamente ragionata sui risultati ottenuti e sulle conseguenze di decisioni articolate e complesse. La carriera politica è scandita da una grandissima quantità di discorsi,memorabili per intensità,importanza ed efficacia.

L’obiezione più semplice a questo punto è:sono semplicemente parole. Ma le parole in più di una occasione hanno avuto conseguenze concrete,hanno cambiato lo scenario in modi tangibili ed intangibili;e,in generale,il discorso politico è da sempre formidabile mezzo per influenzare il dibattito politico,dare spessore e profondità ad una proposta,generare consenso attorno ad una idea o a se stessi;ottenere risultati. Insomma,i discorsi hanno conseguenze politiche e le conseguenze politiche hanno conseguenze concrete. Usare il discorso politico come mezzo per ottenere un obiettivo e non come esercizio di stile:si può discutere volta per volta di quanto l’obiettivo fosse sensato o se il tono e le parole scelte fossero o no appropriate,ma non che questa fosse intenzione personale. I discorsi hanno spesso ambito a riunire il paese attorno ad una comune identità,soprattutto in epoche di polarizzazione senza precedenti. Erano tentativi di descrivere e rappresentare un terreno comune per tutti,e quindi avvicinare un po’ tra loro i cittadini di un paese sempre più frammentato e diviso.

Tra i più importanti Valori vi sono:-la Democrazia dal basso,la Condivisione e la Trasparenza assoluta. Le persone sono importanti,si,ma vengono dopo le idee. I percorsi elettorali non possono,quindi,che partire dai programma per risolvere i problemi dei cittadini che DEVONO essere coinvolti in un serrato dibattito interno a cui,oltre alla individualizzazione di alcuni punti pragmatici salienti intorno ai quali poi costruire il Programma in dettaglio,devono individuarsi quelle figure che si andranno poi a proporre all’elettorato con il candidato sindaco. Decidere di invertire l’ordine del fattori non è cosa di poco conto,perchè in questa maniera si getta alle ortiche proprio quel sistema di Valori cui accennavo prima.

I pochi potenti hanno preferito parlare di requisiti talmente stringenti che poteva reggere solo il nome che avevano deciso,in una decina di persone ormai da qualche tempo,tenendoselo stretto. Allora dov’è la tanto decantata trasparenza? Il cosidetto voto utile,a chi è utile,oltre che ai politici? e’ forse utile ai cittadini,che vengono sempre lasciati fuori da ogni scelta?Si dice:ci sono troppe liste;ma chi ha scelto i candidati?poche persone in una stanza. Se c’è un solo cittadino ischitano all’infuori di quella decina che ha partecipato a quelle scelte,per favore,si faccia avanti. Il giorno dopo le comunali il grande classico è magnificare i risultati ottenuti anche quando la realtà è diversa. Ma certi slogan mi ricordano i cinegiornali del ’43,dove le truppe italiane vincevano su tutti i fronti.

Si vince sempre,tutti quanti,ed i primi sono proprio quegli ipocriti che dicono”io non sono come gli altri;quando perdo lo  ammetto”;per poi dimenticare il concetto a poche ore di distanza dicendo”ho sempre il 40%”. Nuovi e vecchi sono ormai uniti nel solito coro di scontati luoghi comuni,come all’epoca del proporzionale;solo il linguaggio è stato adeguato. Qualche ben capitato,eletto dai voti altrui,ha già gestito un assessorato in maniera fallimentare,complicando e rendendo difficile la vita tra interni. Riflettendo,mi chiedo se sia giusto che titoli,poltrone e ruoli da ricoprirsi debbano essere scaturiti da semplici voti,spesso indirettamente indotti, piuttosto che da concorsi pubblici aperti in cui coloro che si candidano debbano mettere in gioco, cultura, pertinenza, competitività e competenze nei vari settori e tra i distinti assessorati.

Sinceramente sono stufo di sentir parlare NULLOLOGI che si sovrappongono sbraitando e qualcuno che usa sempre la “mossa kansas City” in ogni dibattito ma soprattutto nelle discussioni. A vincere è la sobrietà di qualcuno,alla fine. Si gioca a conquistare un Comune mentre avrebbe più senso amministrarlo con il minor costo e nell’interesse dei cittadini. I voti persi dalle sinistre sono stati recuperati dalle destre. Questo è un risultato evidente e dovrebbe suggerire qualcosa a proposito dell’appartenenza vera all’elettorato. E da molto tempo prima dei Programma,si lavora sulla lista. Quindi gli eletti a tutt’oggi non sanno cosa dovrebbero fare dal momento che al Programma ci hanno appena cominciato a lavorare. Ma una classe dirigente non si improvvisa. Si seleziona in anni di apprendistato nelle realtà comunali,provinciali,regionali e,solo alla fine,nazionali.

Una tradizione,una storia politica e un radicamento nella popolazione richiedono ancora più tempo. La strada che i pochi potenti hanno scelto la considero un tradimento che non si può nascondere inseguendo i portavoce più famosi e riempiendo il web di selfies. E’ vero che i discorsi non risolvono tutti i problemi,ma è vero anche che se non riusciamo ad ispirare il nostro paese,a convincerlo a credere in qualcosa,non importa quanto abbiamo in testa. Il primo partito è quello degli astensionisti,il partito di quelli che hanno capito come funziona:vota Pippo o vota Topolino,alla fine della fiera nulla si muove.

Tanti altri si sono allontanati nel tempo e senza tanto fragore. Chiamo a scendere in campo gli amici Gianni Buono,Enrico Scotti,Peppe Brandi e Peppino Di Costanzo. L’invito è a non smobilitarsi,ma a rimanere,proponendo attività civiche di informazione,di proposta e di tutela dei cittadini. I politici di professione dicono”dammi fiducia,farò bene per te nei prossimi cinque anni,poi alla fine dei cinque anni si vedrà”. Questo non funziona più. I cambiamenti sono possibili solo con la partecipazione dei cittadini ed il Comune deve fornire i mezzi per questa partecipazione,per fare uscire più informazioni possibili dal Comune verso l’esterno e per fare entrare più partecipazione possibile dall’esterno verso il Comune.

In altri paesi,attraverso internet, l’amministrazione sta cominciando ad assicurare il coinvolgimento diretto dei cittadini.”Comune Aperto”:alla partecipazione ed al controllo da parte dei cittadini;delibere e decisioni più importanti conosciute da tutti,prima della approvazione,soprattutto quelle che vanno a modificare in maniera duratura l’assetto del Comune; controllo da parte dei cittadini sugli enti e sugli ufficii per il pubblico,difensore civico;posti di lavoro assegnati a chi lo merita e non con scelte politiche. Questo è cambiare davvero.

Non si potranno cambiare le cose domani o dopodomani. Forse ci vorranno degli anni. Ma da qualche parte bisogna cominciare. Una vera lista civica non è finalizzata ad accordarsi con il miglior offerente. Bisogna presentare prima un Programma e poi scegliere i candidati intorno a quel Programma. La parola crisi è la più usata per definire questo momento storico. In questo momento siamo di fronte a due crisi:una crisi finanziaria globale ed una persino più profonda,climatica,i cui effetti ci potrebbero sembrare più distanti ,ma che in realtà dipendono da ciò che facciamo. Ora. Per uscire della crisi climatica e finanziaria bisogna puntare sul risparmio e l’efficienza energetica. Pensiamo ai posti di lavoro che si possono creare ristrutturando secondo i canoni di efficienza e risparmio energetico gli edifici privati e pubblici.

Queste ristrutturazioni darebbero nuova vita ai centri storici. Iniziare la cosiddetta “rivoluzione Verde”,iniziare nuovi lavori, Verdi. Per un Comune come Ischia salvaguardare l’ambiente significa anche salvaguardare il turismo;essere per le piccole opere e non per le grandi opere;rimettere i pergolati nelle zone storiche;promuovere davvero i prodotti locali,non come eventi del fine settimana ma come mercato vero,vivo,autentico;non rovinare il paesaggio sempre con nuovo cemento e centri commerciali. Accanto allo sviluppo delle nuove tecnologie e delle fonti rinnovabili,attraverso una economia sempre a minor impatto di anidride carbonica e fumi inquinanti,occorre porre l’obiettivo di rifiuti zero,cioè Programmi che prevedano il riciclo totale dei materiali e la non produzione di rifiuti. La piccola manutenzione,la pulizia e semplici migliorie delle varie strutture sportive comunali. Ci sono società sportive di giovani che si allenano in posti insalubri,abbandonati a se stessi,privi di manutenzione da anni.

Basterebbe poco per mantenere in ordine spazii già esistenti. Riduzione degli sprechi ed un nuovo concetto di sviluppo fondato sulla decrescita e sul buon senso e non sul consumo e sulla spesa pubblica. Per concludere voglio ricordare che la Trasparenza e le Condivisione con i cittadini sono Valori da praticare e non una vuota retorica di cui ricordarsi in ridicoli comunicati stampa. Non è in ballo un destino personale ma quello di una comunità. Le scelte dei rappresentanti dovrebbero essere frutto di percorsi fatti di Condivisione,Onestà e Competenza. E Consapevolezza dei limiti,che è sempre onestà. Principii che vengono prima delle persone.

Antimo Puca

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