E’ stato approvato a Palazzo Madama il disegno di legge Falanga sull’abusivismo edilizio. I voti a favore sono stati 142, 51 i contrari e sette gli astenuti. La proposta ha incontrato la netta condanna degli ambientalisti, secondo i quali “il provvedimento legalizza in modo permanente l’abusivismo. Le case abusive, purché abitate, saranno salve”.
il disegno di legge prevede una serie di provvedimenti di peso. La novità è quella di organizzare una vera e propria classifica delle priorità per l’invio delle ruspe. In fondo a questa graduatoria c’è “l’abuso per necessità”. A chi non ha un alloggio alternativo – la maggior parte di coloro che hanno commesso un abuso edilizio – non si potrà tirare giù l’edificio illegale. Nel testo, si legge, all’ultimo posto delle priorità sono posizionati “gli immobili abitati la cui titolarità è riconducibile a soggetti appartenenti a nuclei familiari che non dispongano di altra soluzione abitativa”. Si dovranno quindi segnalare “alle competenti amministrazioni comunali” gli edifici “in possesso di soggetti in stato di indigenza”.
Ora il testo passa all’esame della Camera.