Si è tenuta ieri mattina l’assemblea del Cisi che ha discusso del futuro del consorzio. Un futuro che nei piani dei Sindaci dell’isola dovrebbe portare alla creazione di un’unica società per azioni che nascerebbe proprio dalla fusione del Cisi con l’Evi, che permetterebbe di uscire dall’attuale stato di liquidazione e di avere una società con i conti in ordine. In apparenza, quindi, nessun problema, ma in realtà l’operazione sembra essere piuttosto complicata a causa della legislazione vigente che non permette ad un’unica società di gestire sia le reti, oggi in mano al CISI, che il servizio, oggi erogato dall’EVI. Una soluzione potrebbe essere quella di riconsegnare le reti di distribuzione ai comuni, ma ancora sono tutte solo ipotesi, quel che è certo è che nel frattempo l’assemblea ha dato mandato al dott. Pierluca Ghirelli di quantificare il patrimonio del Consorzio. Ma se da una parte si lavora per creare una società sana, dall’altra dalla giustizia potrebbe arrivare una tegola per le casse dell’Evi. Il giudice di Pace ha infatti dato ragione ad alcuni utenti che avevano chiesto il risarcimento per la voce in bolletta relativa alla depurazione, depurazione che, come sappiamo bene, sulla nostra isola non c’è. Chiaramente l’ente ha fatto ricorso e, nel corso della seduta di ieri, i Comuni hanno deciso di costituirsi ad adiuvandum, ognuno con il proprio rappresentante legale, affianco alla società per scongiurare quello che potrebbe rivelarsi un vero e proprio disastro per il bilancio.