32 ANNI DALLA STRAGE DEL RAPIDO 904. LA 12ENNE ISCHITANA FEDERICA TAGLIALA RIMASE UCCISA. OGGI A NAPOLI LA COMMEMORAZIONE DELLE VITTIME

napoli-commemorazione-vittime-strage-rapido-904L’attenzione è tutta puntata sull’attentato di Berlino, eppure oggi ricorre l’anniversario di un altro agghiacciante attentato terroristico, quello del Rapido 904 avvenuto il 23 dicembre 1984. Il treno proveniente da Napoli è diretto a Milano. Su quel treno ci lascia la vita Federica Taglialatela, ragazza ischitana di appena dodici anni. Sono le 19:08 quando in una galleria dell’Appenino il treno viene fatto esplodere. Gli attentatori attesero che il veicolo penetrasse nel tunnel, per massimizzare l’effetto della detonazione: lo scoppio, avvenuto a quasi metà della galleria, provocò un violento spostamento d’aria che frantumò tutti i finestrini e le porte.
Oltre a Federica muoiono altre 16 persone, i feriti sono più di duecento, tra loro anche il fratello, la madre e il padre di Federica, Gioacchino Taglialatela, che morirà alcuni mesi dopo per le ferite riportate. Per il Natale di sangue dell’84 si parlò di strategia del terrore della mafia. Sono stati condannati in via definitiva il boss di Cosa Nostra Giuseppe “Pippo” Calò, i suoi complici Guido Cercola e Franco Di Agostino e l’artificiere tedesco Friedrich Schaudinn; sono stati dimostrati i complessi legami tra clan camorristi, destra neofascista partenopea e mafia siciliana nell’organizzazione della strage, ma diversi punti rimangono ancora oscuri.
La strage di Natale, come venne anche chiamata, rappresenta la risposta agli attacchi coordinati che la magistratura e le forze dell’ordine sferrano in quegli anni alla mafia grazie al contributo dei cosiddetti “collaboratori di giustizia.
Oggi a Napoli a mezzogiorno la commemorazione presso la Stazione centrale con la deposizione di una corona di fiori al binario n.11, ai piedi della targa che ricorda la strage. Alla cerimonia anche una delegazione ischitana: il vicesindaco di ischia, Enzo Ferrandino e la preside Lucia Monti.
Molti viaggiatori passano, non prestano attenzione, neanche sanno cosa si sta ricordando. Magari gli occhi fissi sullo smartphone per seguire le ultime notizie dell’uccisione dell’attentatore di Berlino. E’ anche normale: trentadue anni sono tanti per la memoria collettiva, il Rapido 904 lentamente si trasforma in una strage dimenticata. C
he resta di quel 23 dicembre 1984? A Ischia un palazzetto intitolato a Federica Taglialatela, probabilmente i ragazzi che lo frequentano non sanno chi sia. I pezzi di vetro nel corpo dei superstiti, i ricordi di quel terribile giorno, le domande irrisolte, una voglia di giustizia che fa ancora più male delle schegge. rapido-904-4strage-rapidofederica-taglialatela

 

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