Una squalifica pesantissima per l’allenatore della Cestistica Ischia Giovanni Cervera, che si è reso protagonista di un gesto oggettivamente grave e ingiustificabile. Domenica scorsa, l’under 15 elite della Cestistica ha perso in casa del Monte di Procida 72-51. Tuttavia, a fare notizia dopo l’omologazione della gara non è stato il risultato, bensì la pesante squalifica inflitta al coach ischitano. Questa la motivazione del Giudice Sportivo: “GIOVANNI CERVERA squalifica tesserato per 7 gare per atti di violenza di tesserati nei confronti di altri tesserati, non in fase di gioco, per comportamento offensivo nei confronti di altri tesserati, per comportamento minaccioso, intimidatorio e violento nei confronti di altri tesserati e per comportamento offensivo nei confronti degli arbitri [art. 33,3/2b RG,art. 33,3/1b RG,art. 33,3/1c RG,art. 33,1/1b RG]”. Secondo quanto riferitoci da alcune persone presenti, Cervera si sarebbe reso protagonista di un’aggressione nei confronti di un proprio giocatore (14enne). Sembrerebbe che l’allenatore isolano non abbia gradito la prestazione del proprio giocatore e, dopo averlo sostituito, avrebbe cominciato a mescolare insulti pesanti alla più classica sgridata. Insulti che hanno fatto perdere la pazienza al giovane cestista, il quale avrebbe risposto in maniera maleducata all’allenatore. A questo punto il grave gesto: Cervera avrebbe rifilato uno schiaffone al ragazzo e sembrerebbe che, per evitare atti di violenza ancor più gravi, ci sia stato bisogno dell’intervento degli arbitri e di altri tesserati; ci sono voluti diversi minuti per calmare la rabbia dei due. Come previsto dal regolamento, i due arbitri della gara hanno espulso l’allenatore che, a quel punto, avrebbe cominciato ad insultare anche i due direttori di gara. Il tutto è avvenuto sotto gli occhi della madre del ragazzo, presente in tribuna per assistere alla gara. Abbiamo chiesto spiegazioni al presidente della Cestistica Ischia Lello Pilato, il quale ha tenuto a precisare: “Condanno il gesto, ma si è trattato solo di uno schiaffo educativo. Sette giornate sono eccessive, stiamo pensando di presentare ricorso”.