DEPURAZIONE ACQUE REFLUE: L’UNIONE EUROPEA MULTA L’ITALIA PER 80 AGGLOMERATI NON IN REGOLA. TRA QUESTI ANCHE L’ISOLA DI ISCHIA

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Ennesima multa della Commissione europea per l’Italia. La nostra nazione dovrà pagare una “una sanzione forfettaria di 62,69 milioni di euro” perché “le acque reflue urbane siano raccolte e trattate in modo adeguato, al fine di prevenire gravi rischi per la salute umana e l’ambiente”.
ll 19 luglio del 2012 la 
Corte di giustizia dell’Ue aveva stabilito che le autorità italiane violavano il diritto dell’Unione Europea poiché non provvedevano in modo adeguato alla raccolta e al trattamento delle acque reflue urbane di 109 agglomerati (città, centri urbani, insediamenti), che contano oltre 6 milioni di abitanti.

Dei 109 centri non in regola con la depurazione dopo 4 anni ne restano ancora 80. Motivo che ha spinto la Commissione a un nuovo ricorso. Alla sanzione forfettaria “va aggiunta una multa di circa 347mila euro per ogni giorno” di ritardo che l’Italia potrebbe accumulare a partire dalla futura sentenza. L’Italia ha quindi tempo fino al prossimo pronunciamento dei giudici europei per adeguarsi, evitando così la tagliola delle multe Ue. Tra le regioni interessate c’è anche la Campania con 7 località inadeguate dal punto di vista della depurazione. Tra queste località c’è anche l’isola di Ischia che come ben sappiamo da anni deve fare i conti con la mancanza di un trattamento adeguato delle acque reflue. La questione della depurazione sull’isola di Ischia è come abbiamo detto annosa. In questi anni l’isola ha assistito ad un unico tentativo di mettere su un impianto di trattamento delle acque reflue quello abortito sulla collina di san pietro di Ischia che avrebbe dovuto servire anche in comune di Barano. Finanziato con i fondi Cipe i lavori al depuratore di Ischia iniziarono nel 2005 si parlava di una spesa di circa 40 milioni di euro messa in preventivo, ma per tutta una serie di circostanze, i lavori avviati non sono stati portati a termine. Tra le circostanze più gravi c’era stato un contenzioso della ditta che si era aggiudicata i lavori la “Ati Sled”; la Regione campania infatti non era stata in grado di reperire in tempo utile i fondi necessari al completamento dell’impianto. Il sindaco di ischia, giosi ferrandino aveva provato a inserire il progetto dei rifinanziamento del depuratore nello “Sblocca Italia” senza successo. Così si è giunti alla primavera scorsa quando il cantiere del depuratore di San Pietro è stato smantellato.

Ricordiamo che sulla questione depurazione isola di ischia ci sono state varie interrogazioni, l’ultima il 10 ottobre di quest’anno firmata dal consigliere regionale del movimento 5 stelle, gennaro saiello.