– Problemi cognitivi, di comunicazione, di movimento ma anche malattie croniche: sono circa 3 milioni le persone con una qualche forma di disabilità in Italia, spesso costrette a fronteggiare barriere architettoniche e burocratiche, oltre alle difficoltà stesse dettate dalla loro
condizione. Per promuovere la conoscenza sui tanti ostacoli che ogni giorno si trovano ad affrontare e promuovere il diritto
all’inclusione, si celebra domani, 3 dicembre, in tutto il mondola Giornata internazionale delle Disabilità. L’iniziativa,
prevista dal “Programma di azione mondiale per le personedisabili” adottato nel 1982 dall’Assemblea generale dell’ONU, è
stata recepita, dieci anni dopo anche dalla Commissione Europea. Tra manifestazioni, convegni ed eventi di vario tipo, tantissime
le iniziative previste da Nord a Sud Italia.
In Italia in particolare, ricorda la Lega del Filo d’Oro, “ci sono circa 1 milione e 700 mila persone con disabilità allavista o all’udito, di cui oltre 9.850 sono bambini o ragazzi che frequentano la scuola”. La situazione più grave però è quella
In Italia in particolare, ricorda la Lega del Filo d’Oro, “ci sono circa 1 milione e 700 mila persone con disabilità allavista o all’udito, di cui oltre 9.850 sono bambini o ragazzi che frequentano la scuola”. La situazione più grave però è quella
che si trovano ad affrontare le “oltre 189 mila persone sordocieche, che molto spesso vivono una condizione di
isolamento perché affette anche da altre minorazioni di tipo motorio, intellettivo o neurologico”. Troppo spesso infatti
vedono negata la possibilità a partecipare attivamente alla vita sociale: per l’86,7% degli adulti sordociechi è un problema
insormontabile anche solo uscire di casa, utilizzare i mezzi di trasporto o accedere agli edifici pubblici, come gli ospedali
(Studio Istat, 2015). “Il diritto all’inclusione nella società delle persone con disabilità – afferma Rossano Bartoli,
segretario della Lega del Filo d’Oro, che da oltre cinquanta anni si prende cura delle persone sordo cieche – potrebbe essere
agevolato grazie ad interventi, servizi e ausili che consentirebbero loro di sperimentare condizioni di vita migliori
e più partecipazione sociale”. (ANSA).