Il Premio Aenaria sta per concludersi, il sipario si chiude dopo tanti momenti ricchi di sorprese ed emozioni racchiuse in un cartellone variegato e poliedrico, cospicuo di commedie e spettacoli musicali, brillanti e drammatici con la cerimonia di premiazione per le compagnie in gara sabato 3 dicembre alle ore 21.00 presso il teatro Polifunzionale d’Ischia. Durante la cerimonia verranno assegnati da parte della giuria tecnica i premi per miglior attore, migliore attrice, regia, caratterista (alla memoria di Pasquale Lorini), il premio gradimento del pubblico e premio migliore spettacolo. Sarà una serata conclusiva molto importante per le 9 compagnie in gara e per i registi che hanno partecipato alla terza edizione del premio, nato dalla collaborazione tra la compagnia Uomini di mondo e l’Associazione Amici del teatro, che sta crescendo in maniera esponenziale di anno in anno fondendo il fascino della rappresentazione teatrale alle bellezze della nostra isola. In occasione dell’ultima serata, prima della cerimonia di premiazione e la relativa assegnazione dei premi alle compagnie in gara, si potrà assistere allo spettacolo fuori concorso “Bestie feroci revolution”.
Bestie feroci revolution è una sinfonia-mosaico per due voci, una chitarra classica ed un pianoforte in miniatura. Lo spettacolo racconta i nostri tempi col solo uso del patrimonio musicale che ci ha accompagnato in tanti decenni. Il gioco è quello di legare, cucire, tagliare ed accostare strofe, ritornelli, sigle, per creare un discorso, per raccontare le contraddizioni e la follia, la bestialità e la “meraviglia” del tempo che viviamo o che crediamo di vivere. Tutto questo con una “pensata leggerezza” e con una spontanea e quanto mai voluta ironia nel trattare temi delicati e irrisolti del nostro Paese e del mondo. Non vi è, per scelta, una sola parola recitata. I tempi della narrazione sono ferrei e fuggevoli, le chiavi di lettura molteplici. Perché si canta? Forse perché quando le parole non bastano più non resta che cantare. C’è sempre qualcosa che sfugge nel leggere il mondo, qualcosa che “accade al di sopra delle parole”.