Nonostante da mesi il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista guidato dal Segretario generale Domenico Savio attraverso eloquenti video-denuncia e un dettagliato esposto presentato alle maggiori autorità dello Stato locali e nazionali deputate alla tutela del verde pubblico e della pubblica incolumità, denunci la presenza nel centro storico del Comune di Ischia di pini completamente secchi, malati o moribondi lungo le strade del centro cittadino e nella pineta degli atleti, sino a questo momento nessuna Istituzione è intervenuta a mettere in sicurezza le zone a rischio. E così stamattina il PCIM-L ha presentato un nuovo esposto indirizzato, tra l’altro, al sindaco e al vicesindaco del Comune di Ischia, al dirigente dell’Ufficio Tecnico, alla Protezione Civile e ai Vigili Urbani in cui si chiede un sopralluogo per verificare l’eventuale pericolosità degli enormi pini secchi e inclinati presenti nel vialetto della pineta degli atleti, lato Fondobosso, dove uno dei succitati pini dopo essersi spezzato è crollato al suolo a dimostrazione del loro potenziale pericolo per la pubblica incolumità. E considerato che questi possenti alberi ormai cadaverici si trovano a pochi metri di distanza dalla residenziale e trafficata via Leonardo Mazzella e lungo il viale di una pineta pubblica quotidianamente attraversata a piedi da decine e decine di adulti e ragazzi, anche per la presenza in zona dell’istituto scolastico alberghiero, della scuola elementare, dello stadio, del palazzetto dello sport e di varie attività commerciali, bisogna intervenire ad horas. Ma non è tutto. Infatti c’è anche l’impellente necessità di rimuovere immediatamente i rami penzolanti dei pini moribondi piantati lungo le strade del centro storico ischitano a partire da quelli presenti in via Antonio Sogliuzzo e via Alfredo De Luca. L’augurio, naturalmente, è che dopo la presentazione del nuovo esposto da parte del PCIM-L, l’amministrazione comunale intervenga con la massima urgenza per mettere in sicurezza le aree dove insistono pini secchi, inclinati e per questo a potenziale rischio crollo e prima che ci scappi l’incidente.
Gennaro Savio