LACCO AMENO: E’ DEFAULT!

Doveva essere dissesto finanziario, e dissesto fu: l’anno 2015 per il comune di lacco ameno si apre con la dichiarazione del dissesto finanziario, assunta dal commissario prefettizio – con i poteri del consiglio comunale – con la delibera n.1 del 2 gennaio 2015. La scure del dissesto, più volte adombrata nei mesi passati ha accompagnato le recenti e dolenti vicende politiche che hanno condotto il comune alla gestione commissariale, fino al suo più naturale ed inevitabile epilogo…e così, mentre la classe politica si divide e litiga, predisponendo strategie legate alle prossime elezioni amministrative, i cittadini di lacco ameno dovranno fare i conti con i riflessi nefasti del default, che manda gambe all’aria le finanze del piccolo comune isolano…

Eppure la situazione era chiara e lampante, ed è stata ribadita per iscritto dal responsabile del servizio finanziario del comune, oscar rumolo, nella sua relazione del 29 dicembre, e ripresa poi dal revisore dei conti dott.luciana catalano del 30 dicembre. Quest’ultima, chiaramente sintetizza: “non essendovi allo stato la possibilità di raggiungere il pareggio di bilancio, a causa degli elementi strutturali, il revisore ritiene che l’ente si trovi già in dissesto finanziario!”

I numeri parlano chiaro, ed è la somma che porta ad un totale stratosferico, una situazione debitoria insostenibile per un piccolo comune come lacco ameno:

l’impossibilità di copertura della quota parte del disavanzo del 2013, che ammonta a circa 708 mila euro; l’impossibilità di copertura dei debiti fuori bilancio, per circa 1 milione e 272 mila euro; il ricorso ricorrente all’anticipazione di tesoreria, dal 2003 in poi, per circa 1 milione 200 mila euro all’anno; un bilancio 2013 chiuso con un disavanzo di 2 milioni e 125 mila euro; uno squilibrio di bilancio di circa 1 milione e 635 mila euro, che porta ad una impossibilità di chiudere in pareggio il bilancio 2014.

Accanto a ciò, si aggiungono le situazioni passive delle partecipate, in liquidazione:

circa 441 mila euro per l’asse, 3 milioni 646 mila euro per la lacco ameno servizi, 182 mila euro per marina di pithecusa; oltre ai pignoramenti di equitalia nei confronti della lacco ameno servizi.

A poco o nulla serve illudersi di poter tentare di risolvere la situazione debitoria con la riscossione dei cosiddetti “residui attivi”, e lo sottolinea lo stesso Rumolo: il milione e 700 mila euro proveniente dalla eventuale riscossione di Imu, Tarsu e multe al codice della strada non servirebbe a coprire il “buco” di ben diverse dimensioni; allo stesso modo, non servirebbe vendere il patrimonio immobiliare del comune, dal quale si sarebbero potuti ricavare appena 600 mila euro, ma finora le procedure avviate per la vendita non sono andate a buon fine.

E così, in maniera laconica il burocrate commissario prefettizio, stamani non ha potuto fare altro che confezionare tutto l’incartamento, fatto di numeri e di pareri, e dichiarare il dissesto finanziario, con le ben note conseguenze che ne scaturiranno, sempre a danno della comunità.

Sarà interessante ascoltare le argomentazioni che saranno espresse dai balconi, nella prossima campagna elettorale per la scelta del nuovo sindaco e della nuova amministrazione comunale, a giustificazione di quanto accaduto: in pochi potranno ritenersi immuni da critiche o evitare la macchia della responsabilità politica dell’attuale situazione.

Certo, ci vorrà un gran coraggio, a salire su una nave che sta affondando nei debiti…Buona fortuna agli audaci, se non folli!

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