“PER PROCIDA”: PALAZZO MERLATO, LO SPECCHIO DE “LA PROCIDA CHE VORREI”

A distanza di qualche tempo ritorniamo, nostro malgrado (in epoche non sospette avevamo avanzato più di una perplessità ovviamente senza essere ascoltati), sui lavori del “Waterfront” che l’assessore ai lavori pubblici, in una lettera che è possibile ancora leggere dalla home page del sito del Comune di Procida definisce come il “più grande finanziamento ottenuto per l’isola e abbiamo scelto di cogliere l’opportunità e di dedicare tutte le nostre energie perché Procida e i procidani potessero godere di una riqualificazione e valorizzazione del Porto Marina Grande”.

In effetti non vi è dubbio che il finanziamento di oltre 7milioni di euro sia stato tra i più corposi giunti sull’isola di Procida così come ci sono seri dubbi che tutte le energie prodotte dall’attuale Amministrazione abbiano prodotto valore aggiunto tale da farne “godere” i procidani.

In effetti, a meno di tre mesi dall’ultima pitturazione, in ampi tratti della facciata principale sono più che visibili le zone in cui il colore si è completamente dissolto così come in altre l’intonaco sottostante è venuto meno. Per quanto riguarda la cappella della “Madonna Capone”, poi, persistono, come prima dell’inizio dei lavori, le infiltrazioni di acqua piovana mente gli archi sono stati chiusi con materiale plastico per “riparare” l’innalzamento della pavimentazione che rendeva il tutto poco sicuro. Nel mentre si sono perse anche le tracce di accompagnatori che, a differenza di quanto annunciato, avrebbero dovuto guidare procidani e forestieri nel complesso storico.

Ma non è tutto, infatti, anche per quanto riguarda i lavori stradali, oltre all’ennesimo allegamento della Chiesa di SS. Maria della Pietà e le preoccupazioni che ciò determina ogni volta che piove, altri locali commerciali presenti lungo la marina lamentano allagamenti che, prima dei lavori effettuati, mai si erano avuti.

Detto questo come gruppo “Per Procida” chiediamo lumi all’Amministrazione sugli atti che vorrà adottare nei confronti della ditta che ha eseguito i lavori sia, e soprattutto, sullo stato dell’arte del progetto del garage interrato a via Libertà del quale si è persa da mesi ogni traccia, anche se già appaltato e per il quale già si è provveduto alla consegna dell’area.

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