CITTA’ METROPOLITANA. ALLERTA SCUOLA: TROPPI EDIFICI A RISCHIO A POCHI GIORNI DALL’APERTURA

Mancano 11 giorni all’inizio dell’anno scolastico in Campania. A settembre suona la prima campanella e il countdown per rendere più sicure le scuole è già partito. In questi giorni sono previsti i primissimi collegi dei docenti per programmare la didattica. Il recente terremoto di Amatrice e dintorni ha messo in allerta tutti i soggetti istituzionali responsabili in materia di staticità degli edifici.

Nelle prossime ore il prefetto di Napoli Gerarda Maria Pantalone invierà a tutti i sindaci dell’area metropolitana e alle altre istituzioni preposte una circolare per invitare ciascuno nell’ambito delle proprie competenze a vigilare sul rispetto delle normative riguardanti la sicurezza nelle scuole che rientrano nei rispettivi territori di appartenenza. L’obiettivo è non far abbassare la guardia, non ritenere di poter rimandare gli obblighi di legge e quindi di prevenire ogni pericolo invece di curare eventuali dolorose ferite. La salute degli studenti è un bene troppo prezioso per non intervenire d’urgenza.

Prima dell’estate, invece, a seguito del tavolo a cui parteciparono i sindaci neoeletti, la Prefettura si confrontò e diede conseguenti indicazioni sulle vie di fuga dei piani di evacuazione. Ora la priorità è rendere il più sicure possibili le scuole di Napoli e provincia. «Nei 352 istituti su cui ha competenza la Città Metropolitana c’è sicuramente la certificazione antincendio, mentre è in atto un piano di riverifica della staticità per adeguarsi alle nuove norme, il che comporta tempi tecnici e soprattutto un costo notevole», ammette Salvatore Pace, consigliere metropolitano che pochi giorni fa ha ricevuto dal sindaco Luigi de Magistris la conferma come responsabile dei settori edilizia e sicurezza scolastica. Da ricordare che la competenza in tema di manutenzione spetta ai Comuni per la scuola primaria, alla Città Metropolitana (ex Provincia) quella su scuola secondaria di primo e secondo grado, ovvero medie e superiori. I rischi maggiori sussistono nelle zone più popolose di Napoli, dove le scuole hanno sedi storiche in edifici antichi a pochi passi dalle abitazioni private in un contesto iper-urbanizzato.

In provincia, gli edifici sono spesso di recente costruzione o ristrutturati con interventi ad hoc ed il problema della staticità dovrebbe essere risolto a monte. «È vero, la sofferenza riguarda soprattutto alcuni istituti in città», aggiunge Pace orgoglioso di aver forzato il patto di stabilità l’anno scorso facendo stanziare proprio sulla sicurezza delle scuole la cifra pari a 16 milioni di euro. La famosa «austerity» a cui erano sottoposte, a dire il vero, anche la giunta guidata dal verde Dino Di Palma e dall’azzurro Luigi Cesaro, impone vincoli anche all’erede dell’ex Provincia, Luigi de Magistris, alla guida della Città Metropolitana il cui Consiglio verrà votato il prossimo 9 ottobre. Gli ultimi dati a disposizione, su questo fronte tornato caldo dopo il sisma che ha colpito drammaticamente Lazio e Marche, non sono positivi.

Dalla fotografia di Ecosistema Scuola 2015 scattata da Legambiente, «su Napoli solo nel 30% era stata eseguita la verifica di vulnerabilità sismica, mentre solo 27 edifici sono stati realizzati secondo criteri antisismici». Tutti gli edifici hanno il certificato di agibilità, di collaudo statico, di agibilità igienico sanitaria e sono dotati di porte antipanico e hanno effettuato prove di evacuazione», sempre secondo l’associazione ambientalista. Numeri che non lasciavano presagire nulla di buono. Anche per questo, la Prefettura partenopea non vuole che vi siano negligenze di alcun tipo.

Sta di fatto, che giusto un anno fa, c’è stato il via libera dalla Città Metropolitana all’esecuzione di lavori in 154 edifici scolastici metropolitani per un importo totale di oltre 2 milioni di euro. Il contratto, stipulato dagli uffici dell’Ente di piazza Matteotti, grazie ad un accordo quadro con un solo operatore economico, prevedeva la realizzazione di una serie di interventi di manutenzione straordinaria edile ed impiantistica nell’arco di 600 giorni a decorrere dal 20 luglio 2015.

Furono programmati e realizzati interventi di rifacimento della guaina di impermeabilizzazione delle coperture degli istituti, sostituzione parziale o totale di elementi di controsoffittatura danneggiati, riparazione di infissi e vetrate, pavimenti e rivestimenti, interventi sulle facciate dei fabbricati, riparazione o sostituzione di impianti idrico-sanitari.

da il mattino.it

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