FORIO: DEL DEO ” BASTA CON QUESTA STORIELLA DELL’ABUSIVISMO CAUSA DI TUTTI I MALI”

articolo pubblicato sul Il Mattino on line di Ciro Cenatiempo:
del deoÈ il tempo delle polemiche feroci, dopo il lieve sisma dell’altra sera a Casamicciola. Se scatta l’interrogativo sulla ricerca dei luoghi di rischio per gli abitanti, le carte territoriali sono già fin troppo evidenti e sono la traccia da seguire. Per il resto, i sindaci denunciano l’immobilismo delle autorità centrali, la burocrazia che impedisce gli interventi di adeguamento, soprattutto se si pensa ai condoni per gli abusi edilizi. «Il Piano territoriale paesistico risale al 1990, nel giro di dodici mesi la Soprintendenza doveva elaborare i piani di dettaglio. Il silenzio dura da 25 anni e da allora è accaduto di tutto, questo è il premio esempio da non dimenticare. La svolta è nelle mani del governo che deve intervenire per sbloccare la paralisi delle concessioni in sanatoria che potranno essere rilasciate solo se le abitazioni rispettano le regole antisismiche: ma bisogna mettere in condizione i cittadini di farlo», sottolinea il sindaco di Casamicciola, Giovambattista Castagna.

In ogni caso, analizzando la scala dei pericoli, si conferma che al primo posto c’è il dissesto che parte dal cuore geologico dell’isola, il Monte Epomeo, e si irradia su borghi e cittadine sul versante settentrionale e meridionale e si dilata in altre zone montagnose, interne o costiere, passando per le famigerate colline del Creatio, il Monte Vezzi a est; i costoni di Serrara della Pietra dell’Acqua con i suoi massi pericolanti. La friabilità può moltiplicarsi con gli eventi sismici che, storicamente, si concentrano nell’area nord e nordovest, tra i Comuni di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio. Ma le contraddizioni dello Stato sono troppe e scuotono gli amministratori locali dalle fondamenta, fuori dalla metafora.

«Ma basta con la storiella dell’abusivismo che sarebbe la causa di tutti i mali», sbotta il sindaco di Forio, Francesco Del Deo, che è un fiume in piena pronto a lottare per aggirare le banalità che si diffondono anche sui social e per difendersi dai progetti calati dall’alto e molto controversi per la geotermia. «Solo il cinque per cento delle abitazioni costruite in Italia sono state realizzate con i criteri antisismici attualmente in vigore. E nell’isola forse siamo messi leggermente meglio del dato nazionale». È durissimo Del Deo. Imprenditore internazionale con uffici a Roma, dopo trenta anni di lontananza era tornato cinque anni fa nel suo paese, dove aveva cominciato da ragazzo l’attività politica, per riannodare i fili della gestione della cosa pubblica. Non ha vissuto la stagione di mattone selvaggio e contrattacca.

«Perché si pensa alla mappa degli abusi quando il vero problema sono i borghi storici, gli edifici pubblici e i centri urbani da Ischia Ponte a Forio? Si tratta di case, palazzi del Seicento, Settecento; o degli anni Cinquanta, Sessanta. Può resistere ai terremoti questo straordinario patrimonio edilizio? Ischia, come l’Italia che è tutta a rischio, è un paese antico e può accadere ovunque che ci sia una scossa disastrosa», aggiunge Francesco Del Deo, che dilata l’orizzonte.

«Il caso di Amatrice è un classico ricorda perché quelle case erano fatte di pietruzze che si sono sbriciolate, e mille posti sono così. Ma i Comuni ricevono finanziamenti statali per l’efficientamento energetico delle scuole e poi ci sono gli incentivi per i restauri. Ma non abbiamo ricevuto un euro per la messa in sicurezza degli stessi edifici scolastici. Per agire sul territorio c’è una miriade di enti, autorizzazioni e permessi da ottenere: la burocrazia è soffocante. A noi resta la responsabilità, ma non l’autonomia. All’estero non è così. Il patrimonio edilizio non si può mettere in sicurezza, se il governo non mette un punto fermo. Ma intanto che accade? C’è la follia di Stato: è il progetto conclude Francesco Del Deo per la costruzione di una megacentrale geotermica a Serrara, in zona altamente franosa peraltro, e che per stessa ammissione dei tecnici può provocare terremoti di magnitudo superiore a tre, per effetto dell’immissione dei fluidi ad alta pressione in profondità. Ci opporremo con tutte le nostre forze a questa assurdità».

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