LE NUOVE LINEE DI REGOLAZIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE MARITTIMO, AUTMARE COMMENTA: “LA REGIONE VUOLE CONSERVARE IL MONOPOLIO DEGLI ARMATORI”

Con il recente deliberato della Giunta Regionale 442 del 02 agosto 2016, il Presidente Vincenzo De Luca, nella qualità di Assessore ai Trasporti, propone e fa approvare

le linee di regolazione del trasporto pubblico locale marittimo”, nonché la proposta al Consiglio Regionale di un nuovo “Regolamento di attuazione della legge regionale 3/2002 …in materia di servizi di trasporto marittimo autorizzati “. Si tratta di due temi ampiamente all’ordine del giorno, fin dalla fase embrionale della Legge citata, nel dibattito politico-istituzionale da oltre un decennio, che, nonostante abbiano avuto notevole attenzione in vari atti di Giunta e Dirigenziali, ancora attendono una vera definizione.

Il dichiarato deliberato è sicuramente una novità e la conferma di essa viene espressa dai Dirigenti Marchiello e Iasuozzo nella loro premessa al D.D. n. 12 del 29/02/2016 che – valorizzando lo schema di linee di regolazione del trasporto pubblico locale marittimo, definite da De Luca nel deliberato di GR 1/ 2016 – annunciano l’avvio di una fase nuova ( ! ) nel settore fatta di “nuove valutazioni strategiche per il miglior contemperamento degli interessi in gioco“ che qualifichino “in maniera chiara ed oggettiva la missione regionale di politica trasportistica”; il tutto con ottimi richiami ai principi comunitari della “ libera prestazione dei servizi marittimi “.

In sostanza con frasi ad effetto e sicuramente rimbombanti, che includono addirittura le aspettative comunitarie, la Giunta Regionale sancisce, per noi sudditi isolani

l’efficacia del nuovo regime predisposto dalla Regione Campania in materia di cabotaggio marittimo; cioè i diritti degli utenti dei trasporti marittimi sul piano della sicurezza, del comfort, della continuità territoriale e su quello tariffario. Un atto che aspirerebbe ad ottimizzare il tutto in una dichiarata rinnovata strategia istituzionale che denuncia il fallimento delle precedenti e che, però, nulla promette di nuovo se non fumo nella logica del “cambiare per non cambiare nulla” di gattopardiana memoria; un atto deliberativo che trova il consenso della Commissione Consiliare ad hoc, degli enti locali interessati e di alcuni non meglio precisati utenti, con una procedura che ancora una volta vede l’esclusione dalla costruzione della proposta della Consulta della Mobilità di cui all’art. 29 della legge Regionale 3/2002.

Come nel passato, nulla di nuovo si registra se non la perfida volontà di conservare lo status quo monopolistico e gli interessi di un mercato ingabbiato da una sorta d’intesa restrittiva interarmatoriale a cui la Regione nelle sue diverse espressioni, quella politica e quella burocratica di ieri e di oggi, non ha alcuna volontà ad opporsi: è questa la verità. E’ questa la “rivoluzione“ di De Luca che valorizza le esigenze mercantili su quelle dei diritti; che s’infrange clamorosamente per effetto di politiche di basso profilo che accantonano le esigenze di democrazia e di trasparenza e di partecipazione che gli isolani si aspettano da tempo in uno alla risoluzione delle tante criticità che il settore dei trasporti marittimi, oppressa da una cupola di affari, presenta da sempre.

Dell’atto in discussione è certamente positivo il superamento dell’art. 5 del regolamento del 2003 circa i criteri di valutazione delle istanze per l’assegnazione dei servizi residuali che per oltre 13 anni ha garantito privilegi e bloccato la libera concorrenza (vedasi tra l’altro il recente caso Morace!); per il resto è tutto una frana. Il resto è da considerarsi un esercizio di copia ed incolla che si ripete stancamente nel tempo e che oggi assume anche risvolti pericolosi per effetto di una determinazione sommaria “da sceriffo“ laddove affronta il passato conservandone logiche clientelari e negando agli utenti diritti acquisiti.

Circa le logiche clientelari, è evidente l’ulteriore favore agli armatori che eserciscono le linee OSP al di fuori di quelle Caremar con il rinvio senza tempo di una gara europea che, in barba alle prescrizioni comunitarie ed alla LR 3/ 2002, subisce un’ulteriore proroga degli affidamenti utilizzando il nuovo regolamento per i servizi autorizzati che a differenza di quello abrogato del 2003 nulla dice sulla riserva dei posti agli utenti isolani ed ai pendolari e delle relative tariffe. Un fatto di estrema gravità che “involontariamente“ crea le migliori condizioni per ridurre i Servizi OSP a quelli della Caremar, con tutti i risvolti negativi che tale scelta comporterebbe per il diritto alla mobilità degli isolani e dei pendolari per lavoro; per il diritto alla continuità territoriale.

A tanto, mi auguro che ci sia una risposta istituzionale locale e che almeno uno dei nostri nove sindaci (isole ischia, Procida, Capri) voglia e sappia offrirci una Sua riflessione anche se in contrasto alla visione di Autmare; che parli dal punto di vista istituzionale!

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