PROSSIMA SQUADRA AL MAZZELLA, IL LECCE VIVE LA CRISI LERDA-MICCOLI

LECCE – Vivono da separati in casa anche se, ed è davvero un paradosso, li accomuna lo stesso desiderio: vedere il «loro» Lecce protagonista su altri e più degni palcoscenici. Tra Fabrizio Miccoli e Franco Lerda è calato il gelo. I rapporti sono tesi, anzi: l’attaccante e il tecnico ormai quasi si ignorano. Il che è ancora peggio. Tanto che il «Romario del Salento», il «Maradona di San Donato», l’ex azzurro sceso dalla A alla Lega Pro per riportare in alto gli amati colori giallorossi medita di gettare la spugna. Già a gennaio potrebbe fare le valigie. «Con il mister non ci parliamo più», ha confessato amareggiato la scorsa settimana, a Squinzano, a qualche tifoso che lo aveva aspettato all’uscita dall’allenamento per chiedergli come stesse e come mai non giocasse. In questa stagione il bomber ha assaggiato il campo col contagocce: solo sei presenze, di cui appena una dall’inizio.

Quando non lo hanno frenato i guai fisici, è stato messo fuori gioco dalle scelte tecniche e dalle esigenze tattiche dell’allenatore. Ma in pubblico non ha mai esternato la sua voglia di spaccare il mondo per non poter essere utile alla squadra del cuore. «Sto fermo e zitto – ha detto ai tifosi – perché il Lecce è la mia vita, non voglio creare problemi a nessuno e malumori nell’ambiente. Però mi resta un anno e mezzo da giocare e non mi va di finire la carriera relegato in panchina. Le offerte non mancano e se sono un peso sono pronto ad andarmene. Tanto la squadra è forte, anche senza di me ha imezzi per raggiungere l’obiettivo».

Sarebbe un addio doloroso per lui e per la gran parte dei tifosi, che ancora si infiammano al nome del capitano. Ma forse sarebbe anche un addio sbagliato. La squadra ha dimostrato qualche limite proprio in attacco, se è vero che in molti invocano rinforzi per il reparto nel mercato di riparazione. E non è plausibile che uno come Miccoli (pur con gli anni che passano e relativi acciacchi) non possa dare proprio più niente a questa squadra. A patto che stia bene, in Lega Pro attaccanti con la sua qualità non se ne vedono.
Franco Lerda è un piemontese che lavora sodo, vive di calcio 24 ore su 24 e nessuno dubita che voglia solo il bene del Lecce. Ma qualche asprezza caratteriale, l’eccesso di autoritarismo, talvolta possono nuocere a se stessi e alla causa comune. Provare a ricucire uno strappo, da buon padre di famiglia, non significa disconoscere i propri principi. Nel caso di Miccoli, varrebbe la pena di provarci. E chissà che proprio Miccoli non diventi quell’attaccante capace di regalare al Lecce il salto di qualità.

di MARCO SECLÌ

da: lagazzettadelmezzogiorno.it

 

 

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