“Silenzio Stampa” quanti anni e quanti silenzi fino ad oggi. Una brutta usanza, per la stampa, che ieri al Mazzella però ha toccato il fondo.
Il silenzio stampa più noto è quello del 1982, quello dell’Italia Mondiale, che aveva come unico portavoce Dino Zoff, il capitano ed il più vecchio della squadra (40 anni). L’Italia di Bearzot giunse in Spagna tra mille polemiche e violente critiche della stampa: la convocazione di Paolo Rossi che aveva appena sanato la squalifica del Calcio-Scommesse, la mancata convocazione di Beccalossi, talento indiscusso del momento, l’assenza di vittorie dall’inizio dell’anno, assenza che proseguì nel girone di qualificazione con tre pareggi contro Polonia (0-0), Perù (1-1), e Camerun (1-1). La qualificazione che giunge “come migliore terza”. Solo Zoff a parlare, la squadra iniziò a vincere, e vinse il Mundial. In quell’anno, per la cronaca, solo quattro vittorie per l’Italia, ma contro Argentina (2-1), Brasile (3-2), Polonia (2-0) e Germania in finale (3-1). Nessuna fino a dicembre, ma che importava.
Prendendo spunto da questa pagina di storia, potremmo dire che visti i silenzi stampa dell’Ischia nell’era Vicky Di Bello. e del “parlo solo io, perchè l’Ischia sono io” i gialloblu avrebbero dovuto essere non diciamo in serie B, ma almeno in posizione tranquilla. Invece, lo scorso anno la salvezza è giunta solo ai play-out grazie ad un bomber d’eccezione. Parliamo di Sirignano, lasciato a spasso insalutato ospite. E quest’anno l’Ischia è al momento terzultima con una striscia di ben 17 partite (un intero girone dalla gara di Foggia a quella di ieri con l’Andria) con una sola vittoria. Ben altri effetti hanno ed hanno avuto i silenzi stampa altrove. Ma l’Ischia che le cose le vuole fare in grande ha deciso di non scegliere un solo portavoce, bensì due per questo silenzio stampa: Vicky Di Bello e Luigi Rapullino, l’amministratore unico e il presidente . Ma un fatto clamoroso, ed aggiungiamo vergognoso visto che si è giocato in casa, accade in sala stampa al termine di Ischia- Fidelis Andria. Chi attendeva di poter raccogliere almeno le due interviste, scopre che non può farne neppure una. Infatti ad essere assenti sono sia il presidente che l’amministratore unico. E’ vero l’Ischia gioca ad Ischia solo la domenica. Comprendiamo che la società ha sede a Napoli… e giungere sull’isola anche solo per giocare è solo un grande fastidio. Quando si può se ne fa volentieri a meno. Ok, l’abbiamo capito, ma buon senso avrebbe dovuto consigliare che in assenza dei due portavoce ufficiali doveva essere delegato a parlare una terza persona. Ma il buon senso (anche) a quanto pare non fa parte di questa “società napoletana”.