AREA MARINA PROTETTA REGNO DI NETTUNO, UNA STORIA BREVE E TRAVAGLIATA. ISTITUITA NEL 2007, COMMISSARIATA NEL 2015

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La storia del Regno di Nettuno è ancora breve. L’AMP è stata istituita di fatto con il Decreto Ministeriale del 27 dicembre 2007 ed il regolamento la rende effettiva dal 5 giugno 2008.
La storia dell’istituzione parte, però dal 1991, quando il Regno di Nettuno fu identificato nella lista delle Aree Marine Protette di reperimento inserita nella legge 394 “legge quadro sulle Aree protette” e ripartì nel 1999, anno in cui fu affidato alla Stazione Zoologica Anton Dohrn, di Napoli, lo studio di fattibilità, che fu condotto e consegnato nel gennaio 2001 al Ministero dell’Ambiente.
Da allora iniziò una lunga fase di istruttoria tecnica e di concertazione politica per mettere a punto la perimetrazione e la zonazione dell’area che si concluse appunto alla fine del 2007.

Le Aree Marine Protette, istituite dallo Stato con un apposito Decreto Ministeriale del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, vengono affidate in gestione dal Ministro ad un soggetto che deve corrispondere ad alcune caratteristiche stabilite dalla Legge: essere un ente pubblico, una associazione ambientalista riconosciuta a livello nazionale od un istituto pubblico di ricerca; oppure un consorzio tra i precedenti soggetti.

Le amministrazioni dei comuni delle due isole hanno quindi costituito un consorzio ed hanno ottenuto la gestione del Regno di Nettuno.

Nel primo anno di gestione il Consorzio, diretto dal Dr Riccardo M. Strada e presieduto dal Dr Cons. Albino Ambrosio, ha dovuto principalmente costruire i meccanismi burocratici ed amministrativi per poter partire con la gestione vera e propria ed elaborare il Regolamento di esecuzione e Gestione, richiesto per realizzare gli strumenti di gestione.

È stato oggetto di critiche molto importanti, soprattutto da parte dei residenti delle due isole presenti nel Regno di Nettuno.

Il ministero dell’Ambiente ha poi disposto il “commissariamento” il 17 Aprile 2015 dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, scrivendo un nuovo capitolo nella storia, breve e tormentata, di un organismo rimasto spesso fermo al palo, tra beghe interne, polemiche e lotte intestine, culminate con il licenziamento del responsabile dell’Area Marina Protetta, Riccardo Maria Strada, cui il Consorzio di gestione dell’ente – di diretta emanazione dei sette sindaci di Ischia e Procida – aveva contestato nei mesi scorsi una serie di irregolarità e inadempimenti.

Stavolta è direttamente il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare a firmare il decreto che revoca l’affidamento della gestione dell’AMP al Consorzio tra i comuni di Ischia e Procida, affidandola temporaneamente alla capitaneria di porto di Napoli, fino all’insediamento del nuovo soggetto gestore che sarà individuato dallo stesso ministero tra enti pubblici, istituti di ricerca e associazioni ambientaliste. Non prima di “aver acquisito dalla capitaneria il quadro aggiornato e verificato della situazione amministrativa, contabile gestionale dell’Area Marina Protetta”.

Profetica, qualche mese prima, la lettera aperta di una serie di imprenditori ischitani, capeggiati dal presidente della sezione turismo dell’Unione Industriali di Napoli, Giancarlo Carriero. Una missiva nella quale si auspicava il decollo dell’Area Marina Protetta: “Per attrarre turismo – denunciavano i firmatari dell’appello –  Ischia e il Golfo devono proteggere ed esaltare le meraviglie che la Natura ha donato lo e puntare su qualità dell’ambiente, del cibo e delle proposte turistiche. Fino ad ora, abbiamo invece assistito a polemiche di stampo personalistico e mai imperniate attorno ad un vero dibattito su progetti, iniziative o idee da sviluppare”.