PIO MONTE DELLA MISERICORDIA: UN MONUMENTO DI DEGRADO ED ABBANDONO

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Il Pio Monte della Misericordia di Casamicciola ha rappresentato per molti anni un’eccellenza isolana, un edificio maestoso costruito dall’Opera Pia per curare gli infermi e permettere ai malati ed agli indigenti di poter effettuare le cure termali. Distrutto dal terremoto che ha colpito la cittadina termale nel 1883 in soli 12 anni il complesso è stato ricostruito. E proprio intorno al Pio Monte della Misericordia rinacque la cittadina di Casamicciola, il termalismo e poi, via via, la vocazione turistica dell’intera isola. Ma l’Ente Morale entra in crisi e nel 1973 chiude il Pio Monte. Da questa data inizia la fase di abbandono che ha portato il gigante a sgretolarsi e a trasformarsi da un simbolo di opulenza, ad un simbolo di degrado. In un primo momento l’Ente cerca un privato a cui affidare la struttura, ma a causa di cavilli legali, i privati che nel frattempo si sono fatti avanti, non riescono a ristrutturare e a rivalorizzare l’immobile. Ma se i privati non sono riusciti a far risorgere il Pio Monte, ancor meno ce l’ha fatta l’ente comunale. Tanti i politici che si sono alternati, tanti i partiti politici che si sono succeduti nell’amministrazione della cittadina termale, ma nessuno è riuscito a sfruttare al meglio gli strumenti che pure ci sarebbero stati per il recupero di questo monumento ed oggi le cose sono ancora più complicate. Per uno dei maggiori esperti della questione, il giornalista Peppino Mazzella oggi la grande occasione è rappresentata dai fondi europei. D’accordo anche l’architetto Silvano Arcamone, il quale sottolinea però la necessità di una interlocuzione tra l’amministrazione comunale e la Regione Campania. Ma purtroppo nonostante le promesse di campagna elettorale sul tema l’amministrazione Castagna è latitante, e se non interverrà al più presto con una interlocuzione seria con la Regione, anche il treno dei fondi europei potrebbe passare senza che Casamicciola abbia anche solo tentato di salirci a bordo.