Dunque due giorni e mezzo a Natale, due giorni a mezzo a Capodanno, mezza giornata alla Befana a prezzi stracciati. Il grande turismo invernale di Ischia ha dato opportunità a qualche bar, qualche albergo ha recuperato le spese, per il resto è stato un flop. Ora preparatevi, tra tre mesi si riprende con un ponte di due giorni a Pasqua e poi ci si rivede a giugno con un bel pò di turismo low cost assai poco remunerativo in termini di fatturato tranne pizze, pizzette, panini e acqua minerale. Poi tra alti e bassi si arriverà al 10 agosto e da lì, a causa del caldo, ci sarà un po di movimento fino al 20 settembre giusto per garantire la sopravvivenza ma peggiorando la situazione personale e collettiva. E se i lavoratori stagionali faranno i sei mesi forse non riceveranno più la indennità di disoccupazione, se non in misura ridotta. Per chi non li farà neppure, sarà ancora più dura. Ma niente si muove. Nessuno pensa. Nessuno si organizza. Nessuno protesta. Aspettano tutti una specie di “caritas dell’altro mondo” che risolva loro i problemi. Fino a Pasqua nessuna capacità di programmazione. I love verità !
Di Luciano Venia