IL MESSINA CON IL MINIMO SCARTO BATTE LA VIGOR LAMETIA

Sabato amaro per la Vigor Lamezia che torna sconfitta da Messina in una partita in cui ha avuto un peso decisivo la grossa ingenuità commessa, alla mezzora del primo tempo, dal giovane centrocampista Battaglia. Il risultato più giusto sarebbe stato indubbiamente il pari, anche se a fare la partita sono stati, eccezion fatta per i primissimi minuti, sempre e solo i biancoverdi. Il che, ovviamente, rendere ancor più difficile da digerire l’1-0 finale.

Una Vigor che, dunque, non si è dimostrata affatto inferiore ai padroni di casa, ma che stavolta, a differenza di domenica scorsa, ha pagato a caro prezzo l’assenza di un forte ed esperto regista di centrocampo. Una lacuna d’altra parte evidenziatasi sin dalle prime uscite estive. Specie, poi, se, come accaduto al San Filippo, chi deve impostare il gioco in mezzo al campo oltre a non fare la differenza in positivo, la fa addirittura in negativo. Per l’ex capitano della Roma Primavera, un’altra gara da dimenticare al pari di quella contro il Catanzaro. Con ciò, ovviamente, non si vuole gettare la croce solo sul ragazzo visto che in rosa non c’è una vera alternativa nel suo ruolo; anche se qualcosa in più da lui ci si sarebbe comunque aspettato visto che in estate il diesse Maglia ha rimarcato più volte la soddisfazione per essere riuscito a portare alla Vigor colui che nella scorsa stagione era stato l’indiscusso capitano della Primavera giallorossa.

Mister Grassadonia dal canto suo continua a vestire i panni di bestia nera dei lametini. Con oggi ha infatti inanellato la quarta vittoria in altrettante sfide giocate contro la Vigor. Ma l’aspetto ancora più beffardo è che in ben tre di queste quattro gare, la sua squadra è stata capace di prevalere con ben poco merito. Parte meglio il Messina, anche se ai biancoverdi basta una manciata di minuti per prendere le contromisure. I siciliani fanno però in tempo a sprecare una ghiotta palla gol con Inzillo che, libero da marcature, dal limite dell’area piccola di testa manca clamorosamente lo specchio. La risposta lametina arriva quasi a stretto giro di posta: Del Sante, al limite, controlla e porge corto per l’accorrente Improta la cui sventola di prima intenzione si perde non di molto alta.

Le due retroguardie hanno la meglio sugli attacchi avversari e così le uniche emozioni scaturiscono da palle inattive o tentativi dalla distanza. Come al 16’ quando Orlando, dopo essersi ben destreggiato sulla trequarti, scocca un destro a lato di qualche metro. Decisamente più pericolosa la Vigor al 20’. Puccio si procura e calcia lui stesso una punizione nei pressi del vertice destro. Astutamente l’ex Primavera dell’Inter mira direttamente in porta con un esterno destro che si abbassa repentinamente dopo aver superato la mini barriera locale. Iuliano, che aveva già fatto un passo verso il centro dell’area, è tuttavia reattivo nell’arretrare e, con un gran balzo, schiaffeggiare la palla in angolo.

Il Messina, tolta l’occasione iniziale capitata ad Inzillo, è del tutto inoffensivo, ma ci pensa il giovane Battaglia, già oltremodo in ombra contro il Catanzaro, a dargli un aiuto decisivo e, purtroppo, determinante ai fini del risultato finale. Su un cross in area dalla destra, Gattari intercetta bene porgendo, di prima, corto all’ex capitano della Primavera della Roma il quale, invece di allontanare subito la palla, tenta maldestramente di dribblare Daponte che in pressing gli soffia la palla prima di essere vistosamente tirato dalla maglietta dallo stesso Battaglia. Rigore ineccepibile e “giallo” per il centrocampista biancoverde. Dal dischetto il “vecchietto” Corona è impeccabile mandando Piacenti (che dunque non riesce neanche stavolta a parare il suo primo rigore tra i professionisti) da una parte e la sfera dall’altra.

Prima del riposo c’è il tempo di annotare una mischia senza esito, generata da una corta respinta in uscita alta di Iuliano su punizione tesa scodellata in area da Puccio. Quasi una sorta di fotocopia la respinta corta, stavolta però in uscita bassa, del pipelet peloritano al 9’ della ripresa. Il Messina arretra sempre più il proprio baricentro, pensando unicamente ad ergere un muro davanti la sua porta, dinanzi ad una Vigor generosa ma che non riesce ad incidere a dovere nei sedici metri finali. Vedi al 18’ quando su angolo di Improta, Montella, all’altezza del primo palo prolunga di testa per Del Sante la cui bella rovesciata ha l’unico demerito di non essere indirizzata verso il palo più lontano, permettendo così a Iuliano di bloccare quasi da fermo.

Intanto mister Erra toglie dal campo Battaglia rimpiazzandolo con il ben più esperto Giampà. Tra i migliori in campo, c’è ancora una volta Rapisarda, bravissimo, al 25’, a saltare nettamente l’uomo in prossimità della bandierina, accentrarsi e mettere una palla forte e tesa sul primo palo dove Iuliano è bravo ad anticipare tutti con un’insolita scivolata a spazzare di piede.

Altra prestazione sopra le righe, quella di Puccio, bravo ad attaccarsi su ogni palla che caramboli dalle sue parti ma non meno efficiente sui tempi d’inserimento. Al 31’ triangola stretto con Scarsella, e scocca un destro tuttavia alto di un paio di metri abbondanti. Il tecnico dei lametini mette dentro anche Held al posto di uno stanco Improta, mentre Grassadonia imbottisce ulteriormente la difesa con Bortoli, prima di far entrare l’ultimo arrivato, l’attaccante Gaeta. Al 34’ buona chance sui piedi di Giampà, ma così com’era già successo in una precedente gara interna, il trentasettenne girifalcese liscia la conclusione al volo, di sinistro, da ottima posizione.

E’ un vero assedio alla metacampo peloritana ma, a differenza di domenica scorsa contro il Catanzaro, stavolta Gattari e compagni non riescono a concludere con una certa pericolosità. Nonostante tutto, però, al quinto ed ultimo minuto di recupero vanno ugualmente vicinissimi a quello che sarebbe stato un più che meritato 1-1. Il solito Puccio viene steso da Silvestri proprio al limite, da posizione laterale. La stessa mezzala scodella sul secondo palo dove il da poco entrato Rapisarda sceglie ottimamente il tempo per lo stacco ravvicinato con palla che, dopo essere stata schiacciata, rimbalza scavalcando, beffarda, di un niente la traversa a Iuliano ormai battuto. Triplice fischio finale e l’amara consapevolezza di aver perso senza subire alcun tiro in porta.

Ferdinando Gaetano

MESSINA – VIGOR LAMEZIA 1-0

MESSINA (4-3-1-2): Iuliano 6.5; Silvestri 6, Altobello 6, Stefani 6.5, Donnarumma 5.5 (38’st Cane sv); Damonte 6.5, Bucolo 6, Inzillo 5.5 (23’st Bortoli 6); Pepe 5.5; Corona 7, Orlando 6 (29’st Gaeta sv). In panchina: Lagomarsini, Marin, Bonanno, De Bode. Allenatore: Grassadonia 6

VIGOR LAMEZIA (4-3-3): Piacenti sv; Rapisarda 6.5, Filosa 6, Gattari 6, Malerba 6; Puccio 6.5, Battaglia 4.5 (16’st Giampà 6 ), Scarsella 6 (44’st Voltasio sv); Montella 6, Del Sante 6, Improta 6 (32’st Held sv). In panchina: Rosti, Kostadinovic, Spirito, Catalano. Allenatore: Erra 6

ARBITRO: Marco Mainardi di Bergamo 6.5 (Menicucci di Viterbo e Vettorel di Latina)

MARCATORI: 33’pt Corona rig.

NOTE: giornata calda e soleggiata con manto erboso in buone condizioni. Spettatori 2000 circa. Ammoniti Battaglia (VL), Silvestri (M), Iuliano (M), Filosa (VL), Damonte (M). Angoli 5-9. Recupero: 1’pt e 5’st

DA IL LAMETINO.IT

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